La Festa della Divina Misericordia (2025)

Quest’anno la Festa della Divina Misericordia cade il 27 aprile p.v..
L’Amore di Dio, la Sua Misericordia per noi Sue creature è inconcepibile, impenetrabile, insondabile, indicibile e infinito, così grande e copioso come il contenuto di un vaso che trabocca perché non si riesce a contenerlo.

Santa Faustina Kowalska è uno dei frutti più belli di questo Amore, è un dono al nostro tempo, non solo per  l’esempio di vita cristiana esemplare ma soprattutto per il grande messaggio della Divina Misericordia, che Gesù le ha affidato per il bene della Chiesa e del mondo “Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore Misericordioso” (Diario 1588). La Misericordia Divina nell’anima di Santa Faustina è frutto della sua relazione con la Grazia Divina; è Gesù stesso che le dà l’ordine di scrivere: “Il tuo compito è quello di scrivere … per il bene delle anime che, leggendo questi scritti, proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me” (Diario 1693). Tutti gli uomini/donne anche più grandi peccatori/peccatrici ritrovano la speranza con la Divina Misericordia. Appellandosi alla Sua grande Pietà le “povere anime” procurano a Dio una grande gioia: la generosità di Dio è gioia, vita nuova, perdono. Tutti siamo “povere anime” peccatrici, ma tutti possiamo essere perdonati. La potenza generatrice dell’Amore del Crocifisso non si cancella mai: Gesù cancella le nostre miserie, tanto e per quanto siano orribili. In Lui siamo diventati Figli di Dio, Suoi fratelli, e quindi degni di tutto. L’Amore di Dio non dipende dai nostri meriti; si effonde e spazia su tutti gli uomini anche ed in special modo sugli emarginati e scartati. Siamo fratelli o crolla tutto; dove c’è amore non ci sono diversità, interessi, scarti di qualsiasi genere, ma dove e come riverbera questo messaggio oggi tra noi? Nella Comunità Pastorale è più facile, il messaggio può passare perché ci si conosce. Quando sei vicino agli altri e soffri, sei caritatevole e non ti lamenti: qui c’è sole, qui c’è il crocifisso, voglio sentire Dio come mio Re. Ma quando sto fuori, dove sono? Come mi colloco? Come accolgo i fratelli? Come opero le mie scelte politiche, di giustizia sociale, economiche? La povertà non è colpa dei poveri! Il lavoro elimina le diseguaglianze e include i poveri. Siamo in linea con la Parola di Gesù? Nella Parola abbiamo la Luce che illumina il buio delle nostre tenebre. Nella Parola abbiamo l’esempio comportamentale attuale e valido per tutti i tempi.

Davanti alla sofferenza umana, Gesù si avvicina mentre noi prendiamo le distanze addirittura arriviamo a sostenere che il sofferente colpevole è punito da Dio. Dio ha pietà dell’uomo e arriva al punto di incarnarsi per raggiungerlo e prendersi cura di lui. Gesù ha detto”Venite a Me voi tutti che siete affaticati e stanchi ed Io vi consolerò”. Quando era con noi, Lui stesso si prendeva cura, ora il Suo desiderio di consolare e risollevare l’uomo è lo stesso ma passa attraverso la nostra obbedienza a Lui. Se Dio ci fa vedere qualche necessità del fratello è perché vuole aiutarlo attraverso di noi. Se veramente amiamo Dio, accetteremo di metterci a sua disposizione per l’altro. Se non si accetta Gesù come inviato dal Padre non si vede niente. Gesù è la Luce e solo in Lui vediamo.

Se ci sentiamo amati, raccontiamo ciò che ci è successo e se siamo fedeli a questo arriveremo a comprendere che Dio ci ama e ci attrae verso il Figlio e che ciascuno di noi è canale di questo amore. Il Giudizio è spia della nostra cecità.  Oggi diciamo che il mondo è immerso nelle tenebre, ed è vero, ma solo perché l’orgoglio non ci fa guardare e non ci fa accogliere la luce che il Padre ha acceso nel mondo. Tutto ciò che riguarda Gesù: tutto ciò che ha detto, ciò che ha fatto, ciò che ha operato, la Sua Vita, la Sua Morte, la Sua Risurrezione, la Sua Ascensione, l’invio dello Spirito Santo, tutto ciò è, per l’uomo di ogni tempo, l’unica Luce del mondo, l’unica Speranza. Tutta questa Luce risplende nel Vangelo che Egli ha ordinato di proclamare a tutte le creature. Ogni giorno Dio passa e lancia un seme nella nostra vita; quale risposta trova?  Quella di un cuore arido o aperto e disponibile?  La Luce del mondo è la Misericordia, l’Amore del Padre che si china sui suoi figli e li risolleva prendendosene carico. E’ buio tutto ma Gesù è con noi, ci vuole vivi.

La Fiducia costituisce la parte essenziale del culto della Divina Misericordia; l’atteggiamento di fiducia è la risposta più adeguata alla Misericordia di Dio; è l’apertura del cuore dell’uomo all’azione dello Spirito Santo “se la tua fiducia sarà grande la Mia generosità non conoscerà limiti” (Diario 548). La fiducia, nel Diario di Santa Faustina, implica un comportamento globale dell’uomo che comprende l’esercizio di virtù come la Fede, la Speranza, l’Umiltà, la Perseveranza, la Contrizione, il riconoscimento della propria miseria ed il pentimento per il male commesso (Diario 1739). La Preghiera ha un posto importantissimo nel servizio di Misericordia verso il prossimo. Invochiamo la Misericordia di Dio pregando per tutti gli uomini, specialmente per i più bisognosi e cioè i peccatori, gli agonizzanti, i sacerdoti e tutta la Chiesa, la nostra patria e per le anime del Purgatorio.

Il Culto della Divina Misericordia comprende:

–  la venerazione dell’immagine di Gesù Misericordioso:

Gesù mi disse “dipingi un’immagine secondo il modello che vedi con scritto sotto Gesù confido in Te”;

– celebrazione della festa: in seguito Gesù aggiunse “Voglio che l’immagine che dipingerai con il pennello venga solennemente benedetta nella prima Domenica dopo Pasqua; questa Domenica deve essere la Festa della Misericordia” (Diario 49);

– Coroncina alla Divina Misericordia

Gesù lega la promessa di esaudire qualsiasi richiesta quando disse: “per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che (gli uomini) mi chiederanno” (Diario 1541), aggiungendo “se ciò è conforme alla Mia volontà” (Diario 1731). E’ escluso quindi tutto quanto non è concorde all’Amore di Dio. In questa promessa non si tratta solo di grazie soprannaturali ma anche di benefici terreni.

(La recita della Coroncina viene trasmessa ogni giorno alle ore 15 su TV 2000 canale 28)

– Indulgenza Plenaria

Giovanni Paolo II, il 13/06/2002, ha arricchito la festa della Divina Misericordia concedendo l’indulgenza Plenaria. Come di consueto tre sono le condizioni:

  • Confessione Sacramentale
  • Comunione Eucaristica (meglio nella S. Messa)
  • Pregare il Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

Oltre a queste tre condizioni si richiede in qualunque Chiesa od Oratorio la partecipazione a pratiche di pietà o almeno alla recita della Coroncina, alla presenza del Santissimo Sacramento dell’Eucarestia pubblicamente esposto o custodito nel Tabernacolo, del Padre Nostro e del Credo, con l’aggiunta dell’invocazione al Signore Misericordioso: “Gesù Misericordioso io confido in Te”.

BUONA FESTA!

di Carmela Fasolo