LA CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE, novità da settembre

La Diaconia, che aveva segnalato ai Consigli alcune ipotesi in merito all’argomento che tratterò in questo articolo, ha raccolto le osservazioni dei Consiglieri e le ha tradotte in decisioni concrete che ora comunico.
Si tratta delle modalità con cui celebreremo i funerali a partire dal Settembre 2023 nella Comunità Pastorale (CP) Madonna del Cenacolo (MdC).

Nella CP MdC, il compito di accogliere le richieste delle celebrazioni di funerali è riservato al Responsabile Parroco che può così coordinare la disponibilità delle chiese, dei sacerdoti, dei ministri laici nella Liturgia funebre. Questa organizzazione che ha inevitabilmente del burocratico è il modo con cui posso peraltro accompagnare il dolore delle persone e la loro fatica per il sommarsi di urgenze contrastanti. È anche il modo in cui posso rispondere alla loro richiesta di una preghiera cristiana.
Con i parenti stabilisco il giorno, gli orari, il luogo della preghiera. Finora con loro ho dato per scontato che il rito funebre comprenda automaticamente la Messa e si svolga al suo interno, perché questa è la tradizione che ho trovato in tutte tre le Parrocchie della CP MdC.
Da Settembre a chi chiede il funerale per i propri cari offrirò come normale la celebrazione delle esequie senza la Messa.
Infatti non sempre i parenti che partecipano al funerale sono praticanti. E ci si trova così spesso il giorno del funerale a celebrare l’Eucaristia con un’assemblea che si sente a disagio di fronte alla Celebrazione, con un presidente e dei ministri che celebrano quasi tra loro davanti ad un’assemblea spettatrice di un rito altrui, mentre ne avevano chiesto uno che potessero sentire loro.
Offrirò ai parenti del defunto sempre anche la possibilità di chiedere che la Messa sia celebrata, che le esequie siano celebrate all’interno dell’Eucaristia.

Non dobbiamo pensare a funerali di serie A e di serie B, perché sempre la Messa potrà essere chiesta e perché il Rito delle Esequie è una Liturgia in sé compiuta. Dobbiamo cercare il modo migliore per tutti e per ciascuno di accompagnare i nostri cari nella preghiera, con una Liturgia che sempre ha la sua dignità (non dimentichiamo che il nostro Rito ambrosiano prescrive normalmente il funerale senza Messa in tutti i Venerdì di Quaresima; non prescrive di rinviarlo al giorno dopo). Dobbiamo anche cercare di non moltiplicare senza motivo la richiesta ai preti di celebrare Messe, quando, secondo la norma, ne possono celebrare una sola al giorno. Dobbiamo anche abituarci all’idea che i funerali potrebbero essere celebrati senza Messa per necessità, perché a presiederli è un diacono e non un prete.

Mi sembra opportuno ricordare in questo luogo alcune altre importanti note sull’argomento.
Come tutte le celebrazioni, anche i funerali non richiedono nessuna forma di pagamento. È consuetudine tuttavia in occasione di un lutto pensare e provvedere anche alle necessità della Comunità cui si chiede la preghiera per il proprio caro e ai poveri, a coloro cioè che in momenti di fragilità simili ai nostri non hanno purtroppo i mezzi per affrontarli. Ecco il senso dell’offerta. Consegniamola al celebrante o ad un altro ministro laico che abbiamo visto attivo durante la funzione.
La vostra e nostra preghiera può continuare anche chiedendo celebrazioni di suffragio presso le segreterie, le sacrestie, i sacerdoti. Possiamo raccogliere le intenzioni di suffragio nelle celebrazioni di tutte le Messe, anche il Sabato e la Domenica, ma, per norma diocesana, nelle messe festive non pronunzieremo il nome del defunto. In tutte le altre giornate le intenzioni saranno pronunziate dal lettore al termine delle preghiere dei fedeli.
In ogni caso nella Messa festiva ricorderemo per nome nella preghiera dei fedeli i defunti della settimana.